Sapone per bucato

Dopo i precedenti esperimenti di sapone da bucato auto-prodotto con oli esausti, ho voluto produrne uno con la ricetta simile ma partendo da olio di arachide fresco e non utilizzato precedentemente. Questa ricetta mi ha regalato un sapone veramente meraviglioso sotto il profilo estetico, anche se non del tutto efficace sul bucato.

Ho inserito in questa ricetta il 30% di lardo (dal momento che volevo finire vecchie scorte) che ha un buon potere lavante e aiuta la durezza del sapone e il 25% di olio di cocco per favorire un po’ di schiuma e aumentare il potere sgrassante. Spesso si formula anche in base agli ingredienti presenti in casa al momento ed è per questo che ne escono per l’appunto, degli esperimenti come in questo caso.

Ho voluto sperimentare qui l’aggiunta di un po’ di acido stearico (comprato per il progetto balsamo labbra) di solito già presente nell’olio di palma o nei burri (qui assenti) per aumentare la consistenza del sapone. Infine ho inserito un surplus di soda del 5% per valutare la differenza rispetto agli esperimenti precedenti.

Ho preparato i liquidi e lasciato raffreddare la soda anche troppo (intorno ai 30°, era gennaio), quindi ho miscelato i grassi e frullato a lungo per vedere apparire un pallido nastro. Ho versato nello stampo di silicone il sapone ancora molto liquido e l’ho ben coperto e lasciato riposare un paio di giorni. L’estrazione dallo stampo è stata facilissima dal momento che la ricetta contiene moltissimi grassi saturi.

La barra era davvero bellissima: perfettamente compatta e liscia come la seta. Il colore del sapone era di giallino traslucido, come fosse quasi trasparente. Il taglio è stato facilissimo, non faticoso, ha lasciato le saponette perfettamente integre, decisamente troppo belle per grattugiarle!

Ho lasciato stagionare due mesi prima di provare il sapone che purtroppo non si è rivelato all’altezza degli altri esperimenti che avevano premesse peggiori. Sopratutto mi aspettavo una profumazione più gradevole sul bucato lavato e riposto, invece mi sono dovuta ricredere perché sia partendo da ingredienti freschi che riciclati il caratteristico profumino di sapone home-made persiste!

Sembrava in tutto e per tutto un sapone da corpo al lavaggio sul bucato a mano. Era come se fosse difficile risciacquarlo in maniera efficace dai capi non lasciava quella sensazione di pulito sgrassato. Stessa sensazione sul bucato lavato in lavatrice. Do’ la colpa alla grossa quantità di strutto che l’ha reso troppo cremoso.

Questo esperimento mi ha fatto riflettere molto sui risultati del calcolatore: nonostante le aspettative sulle prestazioni, l’unico modo per verificare davvero è produrre la barra e testarla di persona. Mi ha fatto rivalutare positivamente i saponi prodotti con oli esausti degli altri esperimenti che anche se nati da ingredienti meno nobili, si sono dimostrati di gran lunga superiori.

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