Una torta al cioccolato è sempre irresistibile e l’idea di averne un pezzo che sfoggia in bagno mi allettava molto.
Ho utilizzato anche in questa ricetta il latte al posto dei liquidi che avevo preventivamente pesato e congelato. Ho inserito il 30% di strutto in ricetta perché volevo ottenere una schiuma morbida e abbondante e un effetto molto emolliente. Forse l’olio di palma ha un po’ frenato questo effetto perché in altri saponi con la stessa quantità di latte e strutto ho ottenuto schiume più abbondanti. A differenza di altre ricette non ho inserito i burri perché ne ero sprovvista, ma non ho fatto nessuna fatica ad estrarli dallo stampo in silicone.
Ho lavorato nelle decorazioni interne al panetto con il sapone ancora molto liquido e per il top ho frullato la pasta di sapone ancora e atteso almeno 40 minuti che si solidificasse meglio per lavorare col la sac à poche. Ho dovuto lavorare al minimo della temperatura consentita dal momento che in ricetta sono presenti molti saturi che tendono a solidificarsi sotto i 30 gradi. La soda era intorno ai 25 gradi. Infatti il nastro non era troppo accennato e non ho avuto modo di separare la pasta e inserire i coloranti con calma. Ho inserito anche una boccetta di fragranza al cioccolato (che dopo la stagionatura sa di cocco e non so perché) senza miscelarla direttamente nella pasta.
Ho utilizzato pigmenti inorganici per la colorazione dal momento che ho inserito il latte e volevo evitare che la pasta si surriscaldasse troppo durante la reazione. Ho colato i colori ancora molto liquidi nella pasta più chiara (senza coloranti aggiunti, il colore è derivato dal latte e dagli oli), un po’ a caso dentro lo stampo un colore dopo l’altro e poi ho utilizzato il fil di ferro lungo tanto quanto la lunghezza dello stampo per mischiare leggermente i colori. Due o tre colpetti al massimo in senso circolare perché non volevo che i colori si mischiassero troppo. Poi ho frullato ancora la rimanente pasta e ho atteso quasi un’ora che diventasse più solida per infilarla nella sac à poche. Ho fatto le decorazioni a strati sulla superficie (che nel frattempo si era un po’ indurita tanto da non far sprofondare lo strato superiore) del sapone con molta pazienza anche se la pasta non era solida abbastanza da ottenere riccioli perfetti. Ho spolverato la superficie con mica bianco brillante e ho riposto gli stampi in un luogo a temperatura ambiente (20 gradi) per 48 ore.
Ho sformato senza problemi i panetti e li ho tagliati. Al taglio erano molto morbidi e quando li ho timbrati (mitico timbro per dolci Tiger con scritta “homemade”), si sono un po’ deformati (forma spanciata). Il timbro è un’arte, bisogna capire la pressione esatta da imprimere senza provocare danni (io ho molta strada da fare), e sicuramente anche il materiale in cui è realizzato cambia molto le cose.
Dopo due mesi di stagionatura il sapone è abbastanza duro, crea una schiuma morbida e consistente e il delicato profumo sintetico di cacao si percepisce come cocco. I colori sono rimasti brillanti e nitidi e la fetta di dolce al cioccolato fa la sua porca figura nel mio bagno! Obiettivo raggiunto!