Questo sapone è realizzato con uno strato decorativo di base per saponette già pronta chiamata appunto Melt&Pour, ovvero sciogli e versa. Affascinata dalle infinite possibilità scenografiche di questo ingrediente ho voluto sperimentarlo in questo sapone per realizzare uno strato con petali di calendula e capolini di camomilla. Lo so, la base di sapone già pronta non è esattamente compatibile con la filosofia intrapresa fino ad ora, ma la sperimentazione insegna sempre! Ho comunque scelto di inserirla solo in parte su un panetto di sapone realizzato comunque da me per accertarne la resa e l’effetto decorativo. Questo sapone non contiene profumazione e sa semplicemente di pulito. Non ho inserito nemmeno colorazioni ma solo capolini di camomilla tritati anche all’interno della pasta.
Ho pensato una ricetta con il 50% di olio di oliva arricchita poi con burro di karitè per renderlo ancora più emolliente, sego bovino per accentuare la durezza e migliorare la schiuma insieme all’olio di cocco di ricino e un po’ di olio di semi di mais sia come riempitivo che per schiarire la pasta.
Nei liquidi ho inserito al solito un po’ di sodio lattato e citrato per limitare l’ossidazione e nei grassi l’oleoresina di rosmarino che fortunatamente non ha ingiallito troppo il sapone. Ho scelto di scontare la soda al 6% per ottenere un sapone leggermente più delicato.
Ho miscelato le due fasi ancora abbastanza calde (i grassi intorno ai 30° e la soda a 44°) dal momento che non avevo bisogno di lavorare con i colori e la pasta di sapone l’ho colata in un’unica soluzione nello stampo in legno. Il nastro era appena accennato data la scarsa presenza di grassi saturi e al momento ma la pasta aveva già una buona densità quando l’ho colata.
Terminato il processo con il sapone a freddo mi sono dedicata al top con questo preparato “Sciogli e Versa”. Si acquista in panetti duri composti di tensioattivi, acqua e con aggiunta di glicerina (che il sapone con il metodo a freddo produce già naturalmente da solo). Ci sono moltissime scelte disponibili, più o meno bio, ma la base della ricetta è la stessa. Lo si può comprare nei negozi di bricolage o su siti dedicati. Si procede a tagliare in pezzetti parte del panetto e lo si scioglie a bagnomaria o a microonde fino a circa 50°, quindi si impreziosisce con l’aggiunta di coloranti o profumazioni e lo si trasferisce nello stampo desiderato fino a raffreddamento totale della miscela.
Io ho inserito i petali di calendula e i capolini di camomilla ottenendo fin da subito una miscela piuttosto scura. Gli ingredienti organici così sensibili (anche se già essiccati) si sono cucinati immediatamente regalando un colore piuttosto caramelloso al composto. Sicuramente l’aver scaldato in microonde questo preparato l’ha riscaldato eccessivamente facendo virare verso un colore scuro la miscela. Ho versato velocemente questa base di sapone sulla barra appena finita con l’aiuto di una spatola, facendo colare la miscela sulla spatola affinché si adagiasse lentamente sullo strato precedente, evitando che scivolasse all’interno.
Quindi ho riposto lo stampo senza coperture nè coperte perché temevo che lo strato di melt&pour potesse riscaldarsi ulteriormente con la reazione del sapone a freddo. Ho letto che per evitare che gli strati si separino o possano rovinarsi a vicenda sarebbe meglio porre lo sciogli e versa sulla parte superiore del sapone affinché si raffreddi in maniera adeguata (modernsoapmaking).
Ad ogni modo dopo 24 ore ho sformato il sapone e dallo stampo è uscita una barra molto chiara delicatamente puntinata di capolini con questo strato scuro ad alto contrasto dall’aspetto gellatinoso tempestata di petali. Al taglio la barra era della giusta durezza e consistenza, già bella consistente ma facilmente sezionabile con il fil di ferro. Il colore della pasta si è schiarito molto, regalando una barra di sapone che richiama il naturale e il pulito.
Al lavaggio il sapone risulta delicato con un leggero sentore di pulito. La schiuma è leggera ma densa, stabile e molto cremosa. Non ho notato differenze rilevanti tra i due strati dal momento che la saponetta è abbastanza piccola da poter essere ben rigirata tra le mani. Anche il consumo del sapone è stato uniforme per entrambi gli strati. I petali e i capolini erano ben tritati tanto da non infastidire con la loro presenza. La durezza della saponetta è molto soddisfacente.
Un altro esperimento che mi ha regalato soddisfazione e mi ha permesso di sperimentare il sapone sciogli e versa. La strada è aperta! Chissà quale sarà il prossimo!