Sego e lardo sono risorse preziosissime per la saponificazione
Scopri come raffinarlo e utilizzarlo per il tuo sapone
Reperire il sego è molto semplice (per chi abita in campagna o in montagna), una visita ad un amico contadino, allevatore o direttamente al macello. Dal momento che si tratta di prodotti di scarto bisogna sempre avvisare prima in modo che al momento della macellazione venga subito riposto in frigo e preparato per il trasporto. Come si scelgono i migliori oli vegetali per fare il sapone, anche la scelta di un capo sano non da allevamenti intensivi che cresce in salute e con amore fa in modo di assicurarci un ottimo prodotto.
Raffinare il sego o lo strutto è un lavoro di una mezza giornata e anche se può sembrare un dramma, in realtà è molto semplice e lo sforzo viene premiato con una scorta di bellissimo grasso bianchissimo deodorizzato pronto all’uso. Dal momento che si consiglia di utilizzare i grassi animali in ricetta in ragione del 10%, con pochissima materia prima ci si assicura più di un anno di scorte.
Ho già tessuto le lodi di questo ingrediente fondamentale ed estremamente ecocompatibile qui.
C’è chi preferisce inserire anche l’acqua durante la cottura, ma ho visto che non fa molta differenza. Ho provato entrambi i metodi e anche senz’acqua ottengo un sego perfettamente pulito e deodorizzato.
Quest’anno con piacere ho avuto in dono svariati chili di sego da una manza macellata il giorno prima. La mucca è stata allevata in casa da amici, quindi esemplare sano e molto BIO.
Si tratta di grosse pezzature con pochissimo residuo di carne e pochissima cartilagine.
Necessario:
un grosso coltello
un tagliere ampio
grossa pentola per far bollire il grasso
un altra pentola o recipiente per filtralo
un passino
un mestolo
sacchetti piccoli per il gelo + pennarello
bilancia
Conservare in frigo il sego e tirarlo fuori all’ultimo, in questo modo sarà più facile da tagliare.
Tagliare a tocchetti il più piccoli possibile il sego o lo strutto e metterli nella pentola. Eliminare le impurità e le cartilagini fin dove possibile.
Accendere il fuoco dapprima con la fiamma appena vivace, appena la pentola è ben calda abbassare al minimo. Evitare di far sfrigolare il grasso.
Utilizzare il coperchio per uniformare la temperatura ma non tappare completamente la pentola per evitare eccessiva condensa acquose.
Mescolare spesso per uniformare la temperatura. Il grasso pian piano si scioglie e si separa dai pezzetti che contengono ancora delle impurità.
Attendere finché tutto il grasso si è sciolto rimestando spesso. Il tempo impiegato dipende dalla quantità.
Gli ultimi residui di carne, cartilagini, raggrumi di sangue rimangono a galla durante la cottura (sempre a fiamma bassissima) e si possono separare facilmente con il colino. Evitare di strizzare troppo i residui nel colino. In questo caso è meglio buttare via un po’ di materia prima piuttosto che sporcare troppo il grasso già sciolto con residui fissi.
Non schifate troppo questi residui perché nel caso del grasso di maiale sono i “ciccioli” pregiata lecconie di tempi magri che insaporivano polente e zuppe.
Evitare di procedere troppo oltre con la cottura e di arrivare a cucinare i residui e di arrivare appunto ai “ciccioli”. Bisogna scaldare quanto basta per sciogliere più grasso possibile evitando di cucinare il tutto perché il profumo di carne potrebbe insaporire tutto il grasso.
A questo punto spegnere il fuoco e filtrare completamente con un colino a maglie fine tutto il liquido ottenuto.
Lasciar raffreddare per alcune ore, o anche un’intera notte se la quantità estratta è abbondante.
Quando il sego si sarà raffreddato completamente avrà la consistenza della cera.
Tagliare la forma ottenuta a pezzi, alcune parti meno dense si sbricioleranno.
Pesare scrupolosamente il lardo in e confezionare sacchettini da 50g, 100g e 200g e riporre in congelatore. Si può anche riporre in frigo, se chiuso ermeticamente si conserva più di un anno.
Scrivere sempre chiaramente il contenuto e la data di lavorazione.
Alla fine di questo processo il sego è pronto per essere utilizzato nel sapone ed è completamente deodorizzato. Quando dobbiamo fare il sapone basterà mettere il lardo già pesato ancora congelato a sciogliere a fiamma bassissima prima di aggiungere gli altri oli. Il lievissimo odore che dovesse permanere non sarà presente nel sapone finito.
Nel caso dello strutto di maiale il processo è identico, ma lo strutto grezzo sarà più viscido e più difficile da tagliare del sego. A purificazione terminata, a freddo, risulta molto più morbido del sego. Inoltre anche procedendo con l’aggiunta di acqua ha un odore più leggermente più accentuato.
Nel caso di decida di utilizzare anche l’acqua per procedere all’estrazione, aggiungerla nella pentola dove si intende far sciogliere il grasso, bollire, filtrare come sopra e lasciar riposare. Dopo alcune ore il grasso si solidifica separandosi completamente dall’acqua. Pulire e asciugare con carta assorbente e riporre per la conservazione.
Per procedere alla pulizia delle attrezzature bisogna assolutamente passare tutti gli strumenti con vecchi stracci da buttare, carta da cucina, carta di giornale. Asportare quanto più grasso possibile prima di procedere al lavaggio con acqua che altrimenti sarà impresa ben difficile. Preservate i vostri scarichi!
Per eliminare i residui di carne consiglio di lasciarli raffreddare fino al giorno successivo e poi smaltirli come rifiuto umido. In questo modo ne uscirà un penetto compatto senza residui di oleosi.
Nel sito tutte le ricette di sapone che non sono catalogate come “vegan” contengono sego o strutto.
Scopri come utilizzarli e produrre un meraviglioso sapone!
Hai qualche formula per produrre in casa il sapone da barba col sego?
Grazie
Per il sapone da barba ho letto che potrebbe essere interessante inserire un po’ di argilla, sempre nella quantità di uno o due cucchiaini da caffè per kg di grassi. Personalmente non ho notato grandi differenze. A mio parere tutti i saponi realizzati in casa sono ottimi da usare con il rasoio perché molto più oleosi di quelli in commercio.