Colorare il Sapone Naturale

Come colorare in maniera efficace e consapevole il sapone naturale

Possiamo anche decidere di colorare le barre di sapone e le saponette.
Esistono diverse soluzioni:

  • aggiungere delle polveri naturali
  • dei pigmenti inorganici
  • utilizzare coloranti appositi per sapone
  • scegliere grassi che danno sapone del colore desiderato

Non bisogna mai utilizzare coloranti o aromi alimentari nel sapone perché colori e sapori vengono fortemente danneggiati dall’effetto della soda caustica e potrebbero interferire con il processo di saponificazione, oltre che rovinare il nostro bel sapone!

Tra i coloranti naturali più facili da reperire troviamo in dispensa:

caffè , cacao, spezie (cannella, curcuma, anice stellato, liquirizia, zafferano), carbone vegetale (non cenere!), argille colorate, fiori e piante essiccate e ridotte in polvere, hennè.

spezie

Queste polveri si inseriscono al nastro nella misura di uno o due cucchiai per chilo di grassi.

E’ bene non esagerare perché non conoscendo esattamente il contenuto potrebbero creare irrancidimento precoce o non portare a termine correttamente il processo di saponificazione, lasciando aloni evidenti all’interno della barra si sapone.

colorante verde: polvere di ortica

vai alla ricetta!

I coloranti naturali vengono attaccati dall’azione della soda e possono cambiare anche nel tempo. Già dopo qualche settimana il colore sbiadisce o si attenua moltissimo.

Tra i coloranti naturali più efficaci vale la pena di menzionare il carbone vegetale (io ho comprato di quello di AromaZone derivato da noci di cocco). La polvere è finissima e si miscela in maniera efficace senza formare grumi quasi all’istante e la colorazione è totale e coprente già a piccolissime dosi (un cucchiaino da caffè). Il colore permane quasi perfettamente nel tempo (alcune zone si sono ingrigite appena ad alcuni mesi dalla produzione). In più essendo un ingrediente basico non credo che subisca troppo la degradazione dell’ambiente alcalino del sapone e che conservi le sue proprietà purificanti sulla pelle (deduzione personale).

Lo stesso vale per il profumo. Due cucchiaini di spezie o di caffè in polvere su un chilo di grassi si avvertono a malapena. Se vi accontentate di un profumo delicato e consumate presto il sapone, non c’è problema, se state cercando sostanze più “performanti” la soluzione è altrove.

Possiamo anche colorare l’acqua dove inseriamo la soda, ma purtroppo la reazione con la soda cambia completamente la tonalità della soluzione (molto spesso vira in spiacevoli grigi o marroni). Anche utilizzando succhi o latte (che devono essere pre-congelati prima per scongiurare l’effetto vulcano) il colore cambia molto da quello di partenza: per esempio il succo di limone dà una tonalità verso l’arancione acceso, mentre il latte va verso un dolce color caramello.

Il modo più efficace per ottenere una colorazione durevole nel tempo che non cambia è quella di lavorare con ossidi, miche e ultramarini. Personalmente non ho mai lavorato con i coloranti per sapone che si possono acquistare on-line (insomma mi faccio il sapone “naturale” e poi ci inserisco ingredienti dubbi ed estranei?)

Iron(III)-oxide-sample

Questi pigmenti inorganici si possono comprare on-line in numerosi siti per cosmesi e si usano anche per preparare rossetti e ombretti. Sono indicati per lo più con inci CI (color index) seguiti da un numero compreso tra il 77000 al 77999 ovvero la classe dei pigmenti inorganici. Questi sono in assoluto in più “sicuri” da introdurre nel sapone dal momento che non avranno nessuna degradazione durante la reazione con la soda caustica. Il colore non cambia né al momento della reazione, né dopo, rimane brillante e definito nel tempo. Dobbiamo considerare che nonostante le certificazioni possono contenere metalli pesanti. Non dobbiamo esagerare con le quantità altrimenti otteniamo un sapone-gessetto che trasferisce i colori anche sugli asciugamani (specie nel caso degli ossidi)! Uno o due cucchiaini da caffè per chilo di grassi sono più che sufficienti. Tra i pigmenti inorganici gli ultramarini sono considerati più stabili e meno “trasferibili” degli ossidi. Personalmente utilizzo entrambi senza problemi, basta che siano nella quantità giusta e ben dispersi prima di aggiungerli alla miscela.

pigmenti inorganici

Bisogna passare la polvere con un colino a maglie fine e disperdere il pigmento in una piccolissima quantità di olio (l’olio di ricino è ottimo per disperdere queste polveri, oppure olio di girasole) si stempera bene bene finché non saranno sciolti tutti i grumi e poi si aggiunge al momento del nastro. Un paio di frullatine per uniformare bene il colore con tutta la pasta di sapone e siamo pronti per sbizzarrirci!

Anche la scelta dei grassi influenza il colore della pasta di sapone.
L’olio di oliva tende al verde, strutto e grassi animali tendono al bianco, come anche l’olio di cocco, mentre gli oli di semi e di palma tendono a varie tonalità di giallino. Vedo che anche lo stesso olio da fornitori diversi tende a colori diversi, quindi non vorrei entrare troppo nello specifico, però in linea si massima posso affermare che il colore della miscela di oli prima di aggiungere la soda è abbastanza indicativo. Anche la miscela ottenuta appena aggiunta da soda ai grassi è molto diversa dal colore finale del sapone e infine, lo stesso sapone durante la stagionatura cambia colore.

Le ricette con molti zuccheri all’interno (come ad esempio miele o latte) danno un sapone che durante la stagionatura tende a diventare marrone o caramello.

Anche l’oleoresina di rosmarino, potente antiossidante, fa leggermente virare il colore verso l’aranciato. A sapone finito però non sembra lasciare traccia troppo persistente e la saponetta pian piano si schiarisce.

Inoltre anche gli oli essenziali e le fragranze cambiano in maniera più o meno marcata il colore finale del sapone. Quelli agrumati in particolare danno un tono giallino o aranciato. Le fragranze contenenti vaniglia fanno sempre virare il sapone verso il marrone durante la stagionatura.

Usare sempre con coscienza anche questi ingredienti perché anche se naturali, in quantità esagerate potrebbero sempre portare irritazioni cutanee e contribuire ad otturare gli scarichi!

Ho sentito da una commessa di un negozio di pigmenti per pittura che c’è chi domanda le polveri colorate per utilizzarle nel sapone… sono rimasta abbastanza basita. I pigmenti devono essere per forza di grado cosmetico correlati di scheda tecnica con indicazioni sulla provenienza e sulle sostanze contenute. Stiamo pur sempre producendo un cosmetico che andrà sulla pelle, non si possono assolutamente utilizzare colori per pittura!

Riassumendo:

Colori Naturali

  • possono supplire più funzioni: colorante, profumazione e attivo
  • sbiadiscono e si sfumano in breve tempo
  • possono subire modificazioni reagendo con la soda caustica (con in metodo a freddo)
  • producono una schiuma poco colorata con minor rischio di macchiare la biancheria del bagno
  • possono produrre ammassamento

Pigmenti inorganici

  • I colori persistono al tempo nelle tonalità e nelle decorazioni anche durante l’uso
  • I colori non subiscono modifiche dovute alla reazione con la soda
  • Producono una schiuma colorata e se troppo abbondanti macchiano sanitari e biancheria
  • Possono contenere metalli pesanti
  • Sono reperibili quasi solo on line nei siti di cosmesi homemade
  • Se ne utilizzano piccolissime quantità
  • Sono molto economici

Alcuni siti on line dove è possibile reperirli:

Farmacia Vernile

Glamour Cometics

GisellaManske

Mineraliliberi

Nel sito ci sono molti esempi di colorazione sia con spezie che con pigmenti inorganici (i mie preferiti).

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4 pensieri su “Colorare il Sapone Naturale

  1. Ciao a proposito di colorare il sapone…ho usato gli ossidi di Aroma-Zone e tutte le volte mi è venuto di un bel marrone!!!!!Peccato che lo volevo color lavanda e infatti ho usato il blu ed il viola….perchè secondo te? Ho letto che secondo te questi prodotti non hanno reazione con la soda caustica e allora da cosa può dipendere? Ti ringrazio per la risposta Barbara

    • Ciao Barbara! Gli ossidi vanno inseriti nella quantità di uno o due cucchiaini da caffè in un kg di grassi. Se la quantità è corretta il colore marrone potrebbe dipendere dall’irrancidimento dei grassi o da altri ingredienti che si ossidano facilmente come le erbe. Anche le fragranze che contengono vaniglia possono far virare il colore verso il marrone. Ci sono anche oli essenziali scuri che immancabilmente regalano colori scuri e gli stessi grassi usati possono risultare più scuri a sapone finito. Controlla bene tutti gli ingredienti inseriti e vedi se il problema può essere uno di questi. Fammi sapere! In ogni caso non ti scoraggiare e ritenta!

    • Buongiorno! Certo lo strutto si può usare, regala un sapone meno duro rispetto al sego bovino e meno bianco. L’odore dello strutto appena ricavato viene mutato nel processo di saponificazione. Opterei per una prova su una piccola quantità con sconto della soda al 5%, se l’odore del sapone finito non le piace, meglio usarlo per un sapone da bucato con sconto -3%. Le essenze e i profumi aiutano, ma in fondo in fondo rimane sempre un po’ l’odore del grasso.

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