Sapone vegano delicato e purificante all’olio essenziale di rosmarino
Da quando ho scoperto l’utilizzo dello strutto nei saponi, faccio davvero fatica a produrne di vegani, ma mi rendo conto che moltissime sono le persone che apprezzano anche questa piccola attenzione.
Questo sapone ha una grossa percentuale di olio d’oliva (delicatissimo) e tra i grassi saturi ho inserito l’olio di palma (sulla confezione c’è scritto “da coltivazione sostenibile”), olio di cocco, burro di karitè e di cacao. L’azione lenitiva prosegue con l’olio di riso e la schiumetta è sostenuta dall’olio di ricino. Ho lavorato a 30-35 gradi e il nastro era appena accennato quando l’ho inserito negli stampi. Ho aggiunto al nastro 2 cucchiai di carbone vegetale (di AromaZone, derivato da noci di cocco) e ho stemperato l’olio essenziale di rosmarino con un cucchiaino di amido di riso per “fissare” la fragranza. L’ho sformato dopo 48 ore e al taglio tutto sommato non era troppo morbido. Dopo la dovuta stagionatura di 2 mesi è bello compatto, il colore è omogeneo e il profumo di rosmarino richiama l’idea di purificazione.
All’utilizzo la schiuma che si forma è soddisfacente, non crea la bava tipica dei saponi all’olio di oliva e non lascia residui sui sanitari. La pelle risulta pulita in profondità (adoro questo effetto del carbone), si ha proprio la sensazione sgrassante e di pulizia, ma rimane anche bella idratata come dopo aver messo un filo ci crema.
Mi piace molto l’utilizzo del carbone vegetale perché è un buonissimo colorante quasi al pari di quelli inorganici, non sembra degradare nel tempo e si miscela quasi all’istante nella pasta di sapone. Inoltre credo che essendo basico riesca a mantenere il suo effetto “purificante” e quindi lo promuovo anche come attivo.
Sebbene abbia fatto molti saponi “vegani” prima della scoperta dello strutto, questo mi soddisfa appieno perché delicato, ma anche bello duro e molto efficace anche per brufoletti sulla schiena e per pelle grassa in generale (il viso al solito, lo escluderei dalla pulizia quotidiana col sapone).
Ciao! ho visto alcune ricette dei tuoi saponi e vorrei provarle *_*
Ho notato che usi l’olio di cocco frazionato al posto dell’olio di cocco…posso chiederti quali differenze apporta nel sapone finale?
Grazie
Ciao! Scusami il ritardo nella risposta, mi sei sfuggita! Ho ricevuto una grossa quantità di olio di cocco frazionato e l’ho usato fino ad esaurimento (non si spreca nulla). Rimane sempre liquido ed è molto più leggero. Ad ogni modo preferisco l’olio non frazionato perché non aumenta troppo il potere “lavante” del sapone a parità di peso. Inoltre il processo di estrazione dell’olio non raffinato è molto più economico e sostenibile. A parte le grosse differenze di valori nel calcolatore, nel sapone finito non ho notato differenze “palpabili” dal momento che nelle mie ricette non lo aggiungo mai oltre il 25%.