Saponi autoprodotti da bucato

 

Studio e Riflessioni da considerare

Quando si intraprende la strada dell’auto-produzione sia approda per forza alla fase bucato. Dal momento che ci si auto-produce un fantastico sapone per il corpo perché non avere lo stesso risultato anche con il bucato?

La questione è spinosa e vi invito caldamente a fare le vostre sperimentazioni e considerazioni. Per ognuno vantaggi e svantaggi di questa pratica possono pesare in maniera differente. Vediamo subito quali:

Pro

  • possibilità di produrre un ottimo sapone per lavare molto efficace
  • scelta consapevole di ingredienti compatibili con la pelle
  • bassissimo impatto ambientale
  • rispetto dei tessuti
  • possibilità di riciclare oli esausti
Contro

  • Possibile usure precoce della lavatrice se non sie effettuano efficaci pulizie ricorrenti della stessa
  • Comparsa della macchie che gli sbiancanti ottici hanno solo coperto
  • Profumo del bucato poco gradevole

 

I vantaggi del sapone da bucato auto-prodotto:

La possibilità di creare un sapone dermo-compatibile che rispetta i tessuti e non è troppo impattante per l’ambiente è sicuramente il vantaggio primario di questa pratica. I detersivi che si trovano in commercio e promettono prestazioni ineguagliabili per anni ci hanno convinto di essere l’unica soluzione accettabile per garantire la pulizia dei nostri capi. Ciò che non ci hanno detto è che la loro produzione e smaltimento costa tantissimo all’ambiente, che la loro dispersione nelle falde e nel mare è responsabile di veri e propri disastri ambientali. Che le sostanze dannose inserite non solo danneggiano l’ambiente marino ma anche l’essere umano e che possono alla lunga provocare vere e proprie mutazioni del dna. Ci sono molecole che non si degradano mai nell’ambiente causando l’inquinamento del nostro cibo e della nostra acqua. Di fatto spesso con i detersivi comuni si tende ad esagerare con la dose: nel nostro cervello brilla l’equazione +detersivo=+pulito. Invece otteniamo un bucato che esce semi-inamidato, profumatissimo che dà l’idea di pulito, mentre invece è solo ricoperto del prodotto che doveva servire a lavarlo. Mi viene in mente la corte del Re Sole dove per coprire gli odori molesti di vestiti e parrucche lavate rarissimamente andavano di gran moda i profumi…mi viene da sorridere, ma non è la stessa cosa?

Ricordiamoci che i profumi sono mix di ingredienti potenzialmente allergizzanti e possono essere dannosi per la pelle e le vie respiratorie con danni a breve e lungo termine.

Dovremo avere coscienza di questi fatti prima di affidare la nostra salute e il nostro futuro a prodotti del genere che ormai sono ovunque nel nostro quotidiano. Vale la pena di avere il bianco splendente a queste condizioni?

Il Sapone da bucato autoprodotto è efficace sui tessuti, non li aggredisce, rispetta i colori e il bucato risulta lavato ma non inspessito o coperto di patina. La sensazione è davvero quella di un capo lavato col sapone, sano e pulito. Il bucato appena lavato non profuma, ma semplicemente sa di pulito senza ulteriori fronzoli.

Inoltre….meraviglia delle meraviglie! Si possono riciclare gli oli esausti di frittura casalinga ed inserire ad alte percentuali nelle ricette! Questo trovo sia il motivo che più motiva l’auto-produttore.

Ho sperimentato diverse percentuali e onestamente non ho notato grandi differenze sul prodotto finale ottenendo un buon sapone da bucato che ho usato a lungo in lavatrice e a mano.

Gli oli esausti si possono utilizzare a condizione che:

  • non siano troppo puzzolenti (fritture di pesce)
  • si tratti di un solo tipo di olio (no olio da frittura composto da miscele
  • non sia eccessivamente usato (insomma non fa bene neanche mangiarlo!)

Vi rimando all’articolo sulla sperimentazione con ricette e confronti.

 

Ok, bellissimo, ma vediamo da vicino anche i contro che possono scoraggiare questa scelta ovvero i punti dolenti di questa pratica:

Più residuo in scarichi e meccanismi

Quando utilizziamo il sapone da bucato autoprodotto in lavatrice già con pochi lavaggi si ottiene un residuo che se non viene opportunamente trattato può causare problemi, rotture, alla lavatrice o agli scarichi. In realtà succede pure con i detersivi commerciali (avete presente la pubblicità con la massaia in panico perché la lavatrice è diventata un ammasso di calcare?) Per ovviare al problema basta miscelare il sapone con bicarbonato, sodio citrato e carbonato di sodio che addolciscono l’acqua e limitano i residui oltre ad avere anche ottimi risultati sul bucato. Anche l’aceto come ammorbidente è un’ottima soluzione.

E’ necessario procedere periodicamente alla pulizia della lavatrice (guarnizioni, filtro, vaschette) e programmare lavaggi a vuoto a 40° con aceto e soda solvay per pulire bene bene tubi filtri e smuovere eventuali residui prima che diventino troppo grandi.
Un’altra ottima soluzione per la cura della vostra lavatrice e non solo è installare un addolcitore dell’acqua che alimenta i rubinetti di tutta la casa (soluzione caldamente consigliata a chi abita in zone con acqua molto dura).

 

Assenza di sbiancanti ottici

L’uso del sapone da bucato auto-prodotto può far comparire vecchie macchie a causa della nostra abitudine ad un altro ingrediente malefico che ha creato vera e propria dipendenza: lo sbiancante ottico! Questo magico ingrediente in genere molto dannoso per la salute è in grado di ingannare la nostra vista coprendo le macchie con dei pigmenti che sembrano bianchi. Quindi le macchie rimangono ma sembrano sparite. Quando utilizziamo il sapone naturale e si rimuove la patina di sbiancante ecco che la macchia ricompare. In genere è tardi per rimediare. Le macchie prima dell’invenzione di questo toccasana venivano rimosse con prontezza e olio di gomito, oggi la nostra pigrizia e la rassicurazione che il detersivo farà tutto al posto nostro è irrinunciabile. Quindi vi invito ad agire con sollecitudine sulle macchie novelle con un buon sapone da bucato auto-prodotto pretrattando con vigore la zona. Questa pratica è l’unica che garantisce successo sicuro.

 

Mancanza di profumazione forte

E dulcis in fundo arriviamo al punto più dolente… il profumo. Nel sapone autoprodotto non ne possiamo inserire troppo e abbiamo già visto che le profumazioni possono essere causa di problemi legati all’olfatto e alla pelle. Quando si va lavare un capo con il sapone autoprodotto, una volta asciutto questo tende a rilasciare un leggero aroma di “olio fritto”. Questo accade sia utilizzando oli esausti, sia utilizzando olio d’oliva. Rimane comunque una questione di sensibilità perché non è che il capo lavato puzzi, ma non richiama esattamente quella sensazione di freschezza tanto commercializzata. Quando si stira il capo questo diventa ancora più evidente.

Si può attenuare questo spiacevole effetto inserendo qualche sacchettino di erbe aromatiche nel cassetto della biancheria.

 

Fatte queste considerazioni io vi consiglio di provare perché provvedere al proprio bucato con il proprio sapone regala grandissima soddisfazione.

Vi lascio alla pratica con ricette a confronto!

Vi invito a raccontare le vostre esperienze con il sapone da bucato auto-prodotto perché studio sperimentazione e confronto sono gli unici modi per crescere ed imparare!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *