Saponi autoprodotti da bucato – Progettazione

Studio e sperimentazione

 

Differenza tra un sapone da bucato e un sapone per uso cosmetico

Un sapone da bucato si differenzia da un sapone per la cosmesi per la sua aggressività. Deve essere più lavante di un sapone da corpo e quindi già in fase di progettazione si adottano alcuni accorgimenti:

Surplus di soda

Se andiamo a produrre un sapone per il corpo applichiamo in genere lo sconto della soda allo scopo di lasciare volutamente parte dei grassi non saponificati per nutrire la pelle e rendere il sapone più delicato con un ph più basso.
Se invece vogliamo produrre un sapone da bucato non abbiamo bisogno di grassi nutrienti e quindi non si applica sconto della soda nella ricetta o meglio ancora se ne inserisce un surplus. In genere in sapone da bucato è consigliabile un surplus del 3% (nella relativa casella sconto% del SoapCalc si inserisce -3).

Percentuale di acqua

Possiamo utilizzare leggermente meno acqua che nelle ricette a freddo per i saponi da corpo dal momento che la ricetta non necessita di colori o profumi e non la miscela non viene lavorata a lungo. Quindi acqua al 30% (in ogni caso mai di meno).

Temperature più alte

Il sapone da bucato ha una lavorazione più breve rispetto a quello per il corpo perché non bisogna attendere che la soda sia a temperatura ambiente. Già quando raggiunge la temperatura di 45° si può aggiungere ai grassi.

Scelta dei grassi

Ci sono grassi che hanno un potere lavante superiore ad altri. Olio di cocco, burro di murumuru, olio di babassu, olio di palma, sego bovino sono alcuni tra questi ma tra i più reperibili e ad alto potere lavante. Possiamo utilizzare questi grassi per la formulazione del sapone da bucato anche in quantità consistenti.

Da questa pagina potete scaricare in foglio elettronico le tabelle del SoapCalc con i valori per ogni voce del calcolatore. Sotto la voce “cleasing” vengono riportati tantissimi grassi in ordine di valore.

Possibilità di riciclare oli di frittura e grassi molto economici

Dal momento che il sapone da bucato non ha bisogno di essere né delicato né prezioso possiamo inserire grassi di base più economici e meno raffinati. Non per questo grassi di bassa qualità. Il sego bovino, l’olio d’oliva di dubbia provenienza, l’olio di sansa, l’olio da frittura.

Gli oli da frittura casalinga anche in grossa percentuale danno un ottimo sapone e il risultato non è di certo inferiore dal momento che la quantità di soda utilizzata e la temperatura brucia gran parte dei nutrienti dell’olio di partenza.

Ovviamente parliamo di olio da frittura esausto che:
– non puzzi troppo (fritture di pesce)
– che non sia bruciato o chiaramente irrancidito
– che sia di un unico seme e non di semi misti (generico olio di frittura)

Con un olio di 3-5 fritture vegetali casalinghe si può ottenere un ottimo sapone. In genere io utilizzo l’olio di arachidi che regala un sapone molto bianco. Personalmente mi è capitato di utilizzare anche l’olio di frittura di pesce e l’odore non è minimamente trapelato nel prodotto finale. Ho anche osservato che su molti tessuti quello con olio da frittura rispetto alla saponetta con tutti oli freschi era più efficace. Per alleggerire l’olio dal suo odore si può inserire nel contenitore un rametto di rosmarino che grazie ai suoi potenti oli essenziali limita un pochino l’ossidazione.

Per limitare ulteriormente ossidazione e  irrancidimento precoce si possono inserire in ricetta antiossidanti e/o chelanti in modo da rallentare di molto il processo.

Per produrre saponi da bucato bianchissimi anche il sego bovino è un ottimo ingrediente che dà un sapone di ottima consistenza con potere lavante molto alto. Ho già approfondito qui il perché il sego bovino sia un ottimo ingrediente per la saponificazione con moltissime virtù e un bassissimo costo. Se avete la fortuna di avere un amico contadino che alleva pochissimi capi in condizioni salutari, che in genere è ben felice di offrirvelo gratuitamente, avrete un prezioso ingrediente a costo di un pomeriggio di lavoro (raffinazione). Ricordo che il sego non è indicatissimo per gli scarichi, quindi vi consiglio caldamente di mitigare l’effetto di calcificazione nelle tubature con aceto caldo e frequenti lavaggi per preservare la meccanica della lavatrice (vedi meglio qui).

In ogni caso è una scelta personale e qui sono proposti saponi con e senza questo ingrediente.

Ho visto in rete chi propone il sapone con solo sego bovino come grasso di partenza. Questa ricetta è sicuramente antica e risale ai tempi in cui le nonne, esperte di riciclo estremo, non sprecavano di certo del buon olio per fare il sapone, e si arrangiavano con le risorse disponibili. Sottolineo però che le nonne non avevano gli scarichi in casa con cui fare i conti e tessuti sottilissimi e precari come quelli in uso. Con un sapone tutto strutto penso che si possano riscontrare problemi molto presto sia sui tessuti che negli scarichi. Anche per il sapone da bucato ci vuole un po’ di coscienza e studio.

Il panetto di sapone da bucato può essere rilavorato e trasformato in un detersivo liquido per la lavatrice ad alte prestazioni. Per una versione semplice basta grattugiarlo e diluirlo. Per produrre tutta la gamma di prodotti fatti in casa per bucato e pulizie di ogni parte della casa, vi invito caldamente a procurarvi questi meravigliosi libri dove sono raccolte moltissime ricette che si possono elaborare a partire da questo sapone.

Online trovate qualche estratto

Tra le mie preferite la meravigliosa crema di Marsiglia per le pulizie dal mio forum preferito (La natura è bellezza). Qui potete trovare anche moltissime ricette utili ed economiche.

 

 

 

Fatta questa premessa, vorrei condividere la mia esperienza di sapone da bucato auto-prodotto che ho testato in diverse ricette sempre con ottimi risultati. In particolare qui ci sono anche ricette con olio di arachidi esausto che mi hanno soddisfatto anche se si tratta di esperimenti di riciclo.

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