Marzo, un mese di grande lavoro e produzione per il sapone fatto in casa. Le temperature ancora fresche ma non troppo basse permettono di lavorare con il pieno controllo di tempi e temperature.
Marzo è anche il mese deleterio in cui ho fatto la conoscenza di Pinterest, canale che risucchia il tempo dentro il telefono ma che allo stesso tempo carica una grandissima energia creativa. Dopo aver visionato centinaia di foto finalmente mi sono decisa per un confetti soap. Ho vecchi pezzi di produzione che ho grattugiato ottenendo dei piccoli petali colorati che sono utili per creare effetti di colore e per riciclare tutto fino all’ultimo pezzetto.
Ho scelto di abbinare dei “confetti” di un vecchio sapone marrone scuro alla pasta bianca, aggiungere del caffè in polvere per un lieve scrub e dei chicchi interi per decorare il top. Come fragranza ho scelto una fragranza al cioccolato di Maske che sa un po’ di cappuccino e un po’ di cocco.
La ricetta è al 45% olio di oliva, ho aggiunto un po’ di olio di cocco per dare “struttura” potere lavante e schiuma che è aiutata da un pochino di burro di cacao e olio di ricino. Ho scelto poi di inserire un po’ di sego bovino (bellissimo bianchissimo raffinato in casa) e olio di mais per schiarire il colore. Nel mio grimonio del sapone dove annoto gelosamente ricette e disegni, ho abbozzato il progetto che al solito non è venuto proprio fedele alla versione definitiva.
In ricetta ho ridotto un pochino l’acqua dal momento che volevo lavorare a strati e avere una pasta bella densa rende l’operazione più facile. La soda era a 44° e i grassi a 35° quando li ho miscelati. Anche lavorare con questa temperatura aiuta ad ottenere una pasta densa in poco tempo. Ho applicato uno sconto della soda del 6% perché ho visto che con gli ingredienti che utilizzo di solito non rischio irrancidimento e ottengo dei bei saponi molto idratanti.
Per la realizzazione dalla base scura ho prelevato un po’ di pasta di sapone, ho aggiunto ossido marrone (precedentemente disperso in un po’ d’olio) e due bei cucchiai da minestra di caffè in polvere e versato pian piano sul fondo dello stampo. Ho sbattuto bene lo stampo sul piano per compattare lo strato.
Poi ho inserito uno strato che era stato appena sporcato di ossido marrone rimasto sulla spatola che era color caffelatte in cui ho inserito anche la fragranza miscelata ad un cucchiaino di amido di mais.
Quindi ho aggiunto i “confetti” creando uno strato di circa un centimetro (i confetti grattugiati da qualche giorno si sono schiariti tantissimo).
Lo strato più chiaro è stato schiarito con una mica “bianco brillante” che è a base di biossido di titanio.
Sognatevi che la poesia della diffusio
ne di questa mica in olio abbia qualche effetto ottico visibile a fine saponata.
Lo strato bianco l’ho poi steso a poco a poco con l’aiuto di una spatola per non rovinare quello precedente di confetti.
Ho decorato il top con gli scarti di colore precedenti e con l’aiuto di un cucchiaio ho spinto la pasta verso il centro che poi ho arricchito con un po’ di polvere di caffè e chicchi interi.
Quindi ho disposto lo stampo in una stanza a temperatura ambiente controllata e ho atteso 3 giorni per estrarlo. Dopo un altro paio di giorni non potevo più aspettare e ho tagliato la barra.
Come al solito l’espressione è meraviglia per l’opera d’arte appena sfornata e un po’ di delusione perché non corrisponde perfettamente al progetto. Ma riprovare e assaporare nuovi esperimenti è la parte più bella di quest’arte!
Con la stagionatura di circa 5 settimane i colori sono migliorati. Il marrone è più intenso e il bianco si è sbiancato. La profumazione è lieve ma gustosa anche se chiaramente attenuata. Al lavaggio però viene delicatamente rilasciata durante lo sfregamento e non permane sulla pelle lavata. La leggera schiuma che produce questo sapone è bella compatta e persistente. Il lavaggio è efficace ma non invasivo e dopo l’asciugatura la pelle è morbida e idratata.
La critica che ricevo più spesso per questo sapone è che apre l’appetito anche in bagno!
Davvero meraviglioso!!!